Indirizzo di saluto in occasione della presentazione del libro storico-documentale ‘Carlo Alberto Dalla Chiesa. Soldato, Carabiniere, Prefetto’
Presentazione del libro storico-documentale “Carlo Alberto Dalla Chiesa. Soldato, Carabiniere, Prefetto” (Sala della Regina, 13 marzo 2023) Intervento del Presidente della Camera On. Lorenzo Fontana Buonasera. Rivolgo un cordiale saluto: • al sottosegretario di Stato alla Difesa in rappresentanza del Ministro della Difesa • a tutte le autorità militari e civili presenti Rivolgo inoltre un particolare saluto: • all’On. Rita Dalla Chiesa • al Prof. Fernando Dalla Chiesa Sono trascorsi più di 40 anni dal vile attentato con cui le organizzazioni mafiose uccisero brutalmente il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’Agente della Polizia di Stato Domenico Russo. Si parlò allora di un attacco al cuore dello Stato. Mai espressione fu più appropriata. Uccidendo Dalla Chiesa, la mafia aveva colpito un servitore dello Stato, che in tempi, circostanze e ruoli diversi aveva sempre difeso strenuamente le istituzioni. Il libro che viene oggi presentato è un deferente omaggio a un uomo che ha sacrificato la vita per il proprio Paese. E questa biografia, riccamente documentata e illustrata, ne onora la memoria. Nel corso della sua brillantissima carriera nell’Arma, Dalla Chiesa mostrò capacità straordinarie nella lotta alla mafia e al terrorismo. Al suo eccelso senso del dovere egli sapeva, infatti, unire doti organizzative e gestionali che gli consentirono di ottenere importanti risultati per la difesa dei principi democratici. Fu lui che, creando una nuova e moderna struttura - il Nucleo speciale antiterrorismo -, riuscì ad assicurare alla giustizia esponenti di primo piano di gruppi terroristici, dando un grande contributo alla vittoria dello Stato sulle Brigate Rosse. Lasciata l’Arma e assunto a Palermo l’incarico di Prefetto della Repubblica, si accingeva, con il consueto senso del dovere, a condurre l’ennesima battaglia contro quelle organizzazioni mafiose che rappresentavano una gravissima minaccia per i cittadini e per il Paese. I 123 giorni trascorsi tra il suo insediamento e il suo omicidio non furono semplici, anzi furono giorni di solitudine e di amarezza. La data del 3 settembre 1982, giorno del vile agguato mortale, rappresentò e rappresenta ancora oggi per l’Italia una ferita gravissima e per certi versi tuttora aperta. La notizia del suo omicidio scosse profondamente l’opinione pubblica, generando sgomento e sconforto a tal punto da indurre non pochi a temere una resa dello Stato al potere delle cosche. La grande commozione che destò la sua uccisione contribuì a rafforzare la determinazione dello Stato nella lotta alla mafia. Desidero, dunque, rinnovare le espressioni di vicinanza della Camera dei deputati e mie personali alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo. Il popolo italiano renda sempre onore alla memoria dei loro congiunti. Vi ringrazio.