Indirizzo di saluto al concerto “Elegia per la pace”
Sabato 24 febbraio ricorre il secondo anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina. Due anni fa, dopo quasi 80 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, l’Europa riscopriva l’orrore della guerra. Ferma è stata - e lo è tuttora - la condanna nei confronti della Federazione russa, che sta portando morte e devastazione senza risparmiare nessuno. Tantomeno i bambini. Sono loro le prime vittime di questa atroce follia. Pochi minuti fa ho ricevuto alcuni bambini e ragazzi ucraini, che per colpa della guerra hanno perso i propri genitori. A loro rinnovo il saluto della Camera dei deputati. Cari ragazzi, l’Italia vi abbraccia e vi vuole bene.
Nella sua triste tragicità, questo secondo anniversario impone a tutti noi di intensificare gli sforzi umanitari e diplomatici che possano portare a una pace giusta e duratura. In questa prospettiva, ricordo che il Parlamento italiano ha approvato una serie di misure di accoglienza e assistenza in favore dei profughi ucraini prorogate per tutto il 2024. È stata potenziata l’offerta di assistenza sanitaria e di servizi sociali, coinvolgendo regioni, enti locali, Terzo settore e altri centri e associazioni di volontariato presenti su tutto il territorio nazionale. Il nostro Paese ha inoltre rafforzato le attività di assistenza ai minori ucraini non accompagnati. In ambito europeo, l’Italia si è impegnata nella ricostruzione dell’Ucraina quando il conflitto sarà terminato. E l’augurio di tutti noi è che questo avvenga il prima possibile.
Voglio ricordare anche l’impegno della Camera dei deputati sul piano della diplomazia e della cooperazione interparlamentare con l’Ucraina. Progetti di cooperazione tra la Camera dei deputati e il Parlamento monocamerale dell’Ucraina sono stati avviati già prima del conflitto e sono in corso di potenziamento e di sviluppo, anche a livello amministrativo. Sono convinto che sia fondamentale continuare con questi sforzi anche sul fronte del sostegno umanitario. Non possiamo perdere la speranza che una pace tra Russia e Ucraina sia possibile. Su ciascuno di noi grava il dovere morale, oltre che civico e istituzionale, di continuare a impegnarci in questa direzione.